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1964 - 1968

Michele Bolognese - Presidente dal 1964 al 1968

Sono molto grato al Consiglio in carica dell'A.R.I.A.P. e al prof. Marcello Di Marzo per aver voluto chiamare a raccolta gli "antichi" Presidenti dell'Associazione e per averli resi partecipi di questa importante Manifestazione. È con grande emozione, oltre che con grande difficoltà, che sono andato a ripescare i ricordi di tanti anni or sono; trattasi del periodo che va dal marzo 1964 aI dicembre 1968. E' un periodo lungo più di quattro anni, lontano molto più di trenta anni.
'Ricordo con nostalgia quegli anni, non solo per la giovane età e l'energia che ne derivava, ma anche, e soprattutto, per l'ottimismo, la voglia di fare, la fiducia che noi giovani, io e i colleghi del Consiglio, allora riponevamo in noi stessi, nel futuro, nella società di cui eravamo parte e che ci sforzavamo di migliorare. Ricordo con affetto i colleghi che prima di noi ed insieme a noi operarono per rendere sempre più viva l'associazione, dedicandovi tempo e passione, animati da una fede incrollabile: il compianto ing. Danisi, l'ing. Rizzo, il prof. De Vita, l'arch. Cirielli, l'arch. Mangini, e tanti altri, colleghi tenuti in grande considerazione nell'ANIAI e chiamati, alcuni, a ricoprire importanti cariche nel Consiglio Nazionale. Furono anni, quelli della mia presidenza, in cui non vi furono né tempo, né mezzi da dedicare alle attività culturali, che pure, a norma di Statuto, avrebbe dovuto essere la nostra attività prevalente. I problemi dai quali la nostra professione fu investita in quegli anni richiesero il totale impegno di tutti gli organismi professionali, Ordini Sindacati ed Associazione. Ci si occupò tutti insieme, come alcuni dei partecipanti a questo incontro ricorderanno, per far correggere la proposta di legge sull'ampliamento delle competenze dei geometri. Mediante la costituzione di un "Comitato di agitazione per la difesa del titolo di ingegnere ed architetto", che ebbi pure l'onore di presiedere, i Consigli di tutti gli Organismi professionali si ritrovarono l'uno accanto all'altro, facendo partire proprio da Bari un'azione che valse a scuotere dalla rassegnata inerzia molti altri organismi provinciale ed, infine, i Consigli Nazionali, a difesa non di egoistici privilegi, ma dei giusti diritti delle nostre professioni e, soprattutto, del superiore interesse della collettività. E in questa azione, cui parteciparono tutti i Consiglieri degli Ordini degli Ingegneri ed Architetti, del Sindacato Ingegneri Liberi Professionisti e della nostra Associazione, emersero, per attività ed impegno, le personalità dei Presidenti ing. Sassanelli e arch. Sangirardi, quella dell'allora dinamico Ing. Lamaddalena, Presidente del Sindacato Ingegneri L.P., e di tanti altri architetti ed ingegneri, primo fra tutti l'arch. Onofrio Mangini. E in quella nostra azione riuscimmo a coinvolgere anche gli altri Ordini Professionali e avemmo accanto il Prof. Bonomo, Presidente dell'Ordine dei Medici, e l'On. Lattanzio, medico anchegli e qualificato esponente della categoria. Questo è quanto più rimpiango, l'atmosfera di quei tempi, il coraggio e la capacità che ci animavano di lottare per le nostre idee contro ogni ostacolo e ogni prepotenza, idee che noi tutti ritenevamo giuste Dopo di me le presidenze dei colleghi Colaianni, Carrante, Tatò, Cervini, Di Marzo, e quella attuale dell'ing. Wiesel, hanno dato sempre nuovo impulso alla crescita del nostro Sodalizio. A Loro va il mio vivo ringraziamento. A tutti l'augurio di un sempre maggiore impegno coronato da altrettanto successo.
Grazie.

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